L’ opera sarà proposta integralmente la consueta successione cronologica narrativa che innesca una relazione di causa-effetto: la storia della civiltà e del pensiero morale di un Sofocle così complicato nelle implicazioni etiche e religiose e politiche che tuttavia concede apparentemente al suo eroe un margine esiguo di libero arbitrio per realizzare la propria libertà; tuttavia è inevitabile la subordinazione alla volontà divina e il confronto con l’inevitabile equilibrio di ordine cosmico esercitato dalla legge del fato secondo il principio del μηδεν ἄγαν ovvero del “mai eccedere”.
EDIPO RE
Il tempo è algido, pietrificato. Predominano il sapore metallico del sangue, i colori scuri e un’atmosfera atra e insana. Rancidi latrati di un querulo canto di vendetta si stagliano fra le ombre e orride sensazioni restano sospese nell’aria immobile, pronte a schiantarsi contro Edipo: una catena di imprevisti e di segreti logorerà l’eroe di questa tragedia costretto a piegarsi al Fato. L’azione dei personaggi si svolge in un ambiente scenografico in continua trasformazione e la recitazione è frammista al canto e alla danza. La traduzione è fedele all’originale e mantiene la classicità con l’inserimento della recitazione in metrica puramente greca, in distici elegiaci e trimetri giambici.